Casa Verde CO2.0

Il progetto si chiama Edilana, ha preso il via nel 2008 dalla fusione di tre aziende di Guspini(nel Medio Campidano) ed è stato premiato più volte per l’attenzione alla sostenibilità. Il complesso ha appena dato vita al polo produttivo di bioedilizia Casa Verde CO2.0, di cui fanno parte 73 aziende italiane (42 con sede in Sardegna) con circa 500 dipendenti nei settori edilizia, falegnameria, carpenteria metallica e nautica. Spiega una delle fondatrici di Edilana, Daniela Ducato:

Abbiamo trasformato un rifiuto speciale come la lana in risorsa speciale: meno finte innovazioni e ricerche con consulenti, finanziamenti e forse con anche dietro un padrino politico.
Daniela Ducato ha avuto una grande intuizione: trasformare le eccedenze delle lavorazioni agricole in materiali per l’edilizia. Qualche esempio?

“Dalle eccedenze del latte si ottengono collanti per le pareti; dalla lana delle pecore isolante termico; dalla sottolavorazione dell’olio d’oliva un prodotto che va a dare fortificazione alla malta
La storia nasce nel Sulcis, uno dei territori più poveri d’Europa con più di 30.000 disoccupati su 135.000 abitanti.

Abituata alla cultura della “resistenza e non dell’assistenza” Daniela ha fondato l’associazione Casa Verde CO2.0, una rete di decine di aziende – in Sardegna ma anche nel resto d’Italia – unite dai valori della bioedilizia. Una filiera che sta producendo centinaia di nuovi posti di lavoro e prodotti richiesti in tutto il mondo.

L’ultimo nato è il disinquinante Salvamare Geolana SeaCleanup, un ‘mangia petrolio’ in pura lana nato grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, in particolare con i dipartimenti Scienze Biomediche e di Ingegneria Sanitaria.

fonti : http://www.greenstyle.it/lana-in-bioedilizia-nuovo-polo-tecnologico-in-sardegna-39117.html
http://www.edilana.com/index.asp