il 35 % dell’energia elettrica consumata in Italia è prodotta con fonti rinnobabili

Negli ultimi 10 anni in Italia la crescita delle fonti rinnovabili ha portato il contributo rispetto ai consumi elettrici dal 15 al 35,5%, grazie a un modello di produzione distribuito nel territorio con oltre 850 mila impianti diffusi da Nord a Sud, dalle aree interne alle grandi città. Ciò ha permesso un aumento della produzione pulita di 57,1 TWh, mentre il numero di Comuni in cui è installato almeno un impianto da fonti rinnovabili è passato da 356 a 8047.

In 2.660 Comuni l’energia elettrica pulita prodotta supera quella consumata. Ma sono 39 i migliori Comuni d’Italia individuati da Legambiente, dove il mix di impianti diversi permette di raggiungere il 100% di energia da fonte rinnovabile sia per gli usi termici che per quelli elettrici grazie a soluzioni sempre più innovative e integrate, con smart grid, mobilità elettrica, accumulo e con l’incredibile risultato di avere bollette meno care per imprese e famiglie.

I dati arrivano dal Rapporto ‘Comuni Rinnovabili 2016’ di Legambiente, realizzato con il contributo di Enel Green Power, presentato ieri a Roma, nel corso di un incontro presso la sede del GSE cui hanno partecipato: Katiuscia Eroe, Responsabile energia Legambiente, Francesco Catucci, Head of Mini grid EGP e Francesco Colaone, Direttore generale ACSM, mentre alla tavola rotonda coordinata dalla giornalista de Il sole 24 ore Elena Comelli hanno preso parte Antonella Battaglini, Ceo Renewables Grid Initiative, Guido Bortoni, Presidente Autorità per l’energia, Francesco Sperandini, Presidente GSE, Francesco Venturini, Amministratore delegato Enel Green Power e Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale Legambiente.

Sono stati presentati i risultati positivi dello sviluppo delle fonti rinnovabili nei territori raccontati nel Rapporto e la situazione relativa agli investimenti. L’Italia è infatti il primo Paese al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici (l’8,1%, pari al fabbisogno di 9,1 milioni di famiglie), davanti a Grecia e Germania, e possiede alcune delle esperienze di innovazione più interessanti a livello mondiale che vedono protagonisti comunità, enti e imprese locali.

Il Rapporto Comuni Rinnovabili racconta il successo delle fonti pulite nel territorio italiano, con numeri e buone pratiche (sono oltre 150 quelle raccolte sul sito www.comunirinnovabili.it) che descrivono il grande cambiamento avvenuto nel territorio italiano. Se fino a dieci anni fa, infatti, gli impianti interessavano con il grande idroelettrico e la geotermia, le aree più interne e comunque una porzione limitata del territorio, oggi sono presenti nel 100% dei Comuni.

Nel complesso – spiega Legambiente -, nel 2015 attraverso le rinnovabili si è garantito il 35,5% dei consumi elettrici e il 17% di quelli complessivi (eravamo nel 2005 rispettivamente al 15% e al 5,3%). Negli ultimi anni gli investimenti si sono ridotti e lo scorso anno si è riscontrato il primo calo nella produzione dopo 10 anni, dovuto soprattutto alla riduzione del contributo dell’idroelettrico, ma va sottolineata anche la diminuzione delle nuove installazioni.

Per il fotovoltaico, dopo la fine del Conto Energia, si è ridotto notevolmente il numero dei nuovi impianti con 930 MW installati a fronte dei 13.194 MW installati nel biennio 2011-2012. Nel 2015 i 305MW installati nel nostro Paese, sono meno di un quinto delle installazioni realizzate in Germania e un decimo di quelle inglesi. Per l’eolico, nel 2015 sono stati installati 474 MW di eolico contro una media di 770 negli anni passati.

“È il momento di aprire una nuova fase di sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini -, e oggi è davvero possibile grazie alla riduzione del costo degli impianti e alle innovazioni nella gestione delle reti e dei sistemi di accumulo. I Comuni più avanzati in questa rivoluzione dal basso, dimostrano come si debba guardare a un modello energetico sempre più distribuito, pulito, innovativo”.

“Al neo Ministro Calenda – ha aggiunto Zanchini – proponiamo di guardare a queste esperienze per raggiungere l’obiettivo del 50% da rinnovabili annunciato dal Premier Renzi entro la legislatura, in particolare liberando l’autoproduzione, la produzione e distribuzione locale da fonti rinnovabili. Sono numerose le barriere e le tasse, infatti, che oggi impediscono investimenti che sarebbero a costo zero, e per questo occorre introdurre regole semplici e trasparenti per l’approvazione dei progetti, spingendo gli investimenti attraverso innovazioni nel mercato elettrico e negli incentivi, nelle reti energetiche”.

“I risultati di questo studio mettono in risalto come, nonostante l’attuale contesto macroeconomico sfidante, lo sviluppo delle rinnovabili continui a progredire sia a livello globale che a livello locale – ha dichiarato l’Amministratore delegato di Enel Green Power Francesco Venturini -. Negli ultimi mesi le rinnovabili hanno raggiunto prezzi record dimostrando un livello di competitività sempre più elevato rispetto alle tecnologie convenzionali. Questi dati confermano il fermento che abbraccia questo settore ed evidenziano i potenziali margini di ulteriore miglioramento nel medio-lungo termine. Anche grazie ai massicci investimenti che Enel Green Power ha distribuito in giro per il mondo, oggi e domani sarà sempre più conveniente per i territori nostrani tingersi di verde”.

fonte : http://www.edilportale.com/